Disponibilità mentale e fisica/digitale: come un brand si ritaglia uno spazio nella memoria

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Sei appena tornato/a a casa dopo una faticosa giornata di lavoro, apri il frigorifero e ti accorgi che non hai nulla da consumare, allora pensi bene di chiamare un servizio di food delivery.

Ed ecco che improvvisamente nel cassetto della memoria si manifesta il nome della tua prima scelta, quel marchio che nel tempo si è conquistato la tua attenzione attraverso pubblicità televisive, cartellonistica, web, grafica, colori e slogan orecchiabili.

Ed è proprio in quel momento che un brand ha avuto la meglio su centinaia di competitors.

Che cosa è accaduto?

Semplice, hai avuto accesso alla disponibilità mentale di un brand per rispondere a un bisogno immediato: trovare un servizio di food delivery.

Una brillante teoria di marketing elaborata nel 2006 dal Professore di marketing scientifico Byron Sharp, ha permesso di comprendere che i consumatori di fronte ad una scelta di acquisto si rivolgono alla disponibilità mentale e a quella fisica/digitale di un particolare brand che risiede nella memoria.

Nello specifico, con l’espressione “disponibilità mentale” lo studioso intende lo spazio che un brand, come per esempio Amazon, occupa nella memoria del consumatore, e si riferisce alla possibilità che un individuo pensi al marchio in risposta ad un bisogno; la “disponibilità fisica/digitale” invece riguarda la presenza fisica di un prodotto o di un servizio in un negozio oppure online, e la conseguente reperibilità a livello di tempistica e spazialità.

Secondo Sharp la chiave per ottenere una grande disponibilità fisica/digitale è il posizionamento. Il posizionamento è essenziale per un marchio che vuole essere rintracciato facilmente da un consumatore, tanto sui motori di ricerca quanto nei punti vendita o attraverso una continua interazione sui social media.

Per ottenere, invece, disponibilità mentale un marchio deve mediante la pubblicità o il web:

1) essere ben riconoscibile nel mercato;

2) permettere all’individuo di elaborare associazioni mentali immediate tra il brand stesso e il bisogno che intende soddisfare;

3) trasmettere al consumatore valori e sentimenti che siano coerenti con l’immagine del marchio;

4) porsi come obiettivo quello di raggiungere sempre nuovi consumatori;

Dopo aver letto questo articolo magari vorrai sorseggiare o sgranocchiare qualcosa e la tua memoria sa già qual è la tua preferenza.

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